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"They named a brandy after Napoleon, they made a herring out of Bismarck,and Hitler is going to end up as a piece of cheese."

 

 

CinemAperitivo: LA NOTTE DI SAN LORENZO [OmeU]

Italien 1982, R: Paolo Taviani, Vittorio Taviani mit Omero Antonutti, Margarita Lozano, Claudio Bigagli, 105 Min

Im Anschluss Aperitivo und Gespräch

"Poesie des Widerstands
La notte di San Lorenzo von Paolo und Vittorio Taviani ist jener Film, der vor einem Vierteljahrhundert an einem unvergesslichen Abend mehr als 8'000 Menschen auf der Piazza Grande in Locarno in seinen Bann zog mit seiner filmischen Zauberkraft und der Friedensbotschaft. Heimlich schleicht sich im Sommer 1944 eine Gruppe von BewohnerInnen aus ihrem Heimatdorf San Miniato in der Toskana, um den US-amerikanischen Befreiern entgegenzueilen. Die Zurückbleibenden suchen gemäss Anweisungen in der Kirche Schutz und fallem einem Vergeltungsschlag der Deutschen zum Opfer.
Die Flüchtlinge durchleben unterwegs in der toskanischen Landschaft alle Stadien der Hoffnung und der Verzweiflung und sehen sich in einer legendär gewordenen Sequenz mit italienischen Faschisten konfrontiert. La notte di San Lorenzo ist an sich ein historischer Film in dem Sinn, als er von einer vergangenen Zeit erzählt. Durch die märchenhaft-mythischen Überhöhungen und melodramatischen Zuspitzungen lassen die Tavianis die Handlung aus dem bloss historischen abheben und den Film über die wunderbare Figur des Mädchens zur universellen Aussagekraft gelangen. Das ist ein Friedensfilm von elementarer Sinnlichkeit und Wucht."
Walter Ruggle (https://trigon-film.org/de/filme/la-notte-di-san-lorenzo/)

ENGL.

"Poetry of resistance
La notte di San Lorenzo by Paolo and Vittorio Taviani is the film that captivated more than 8,000 people in the Piazza Grande in Locarno on an unforgettable evening a quarter of a century ago with its cinematic magic and message of peace. In the summer of 1944, a group of inhabitants secretly sneak out of their home village of San Miniato in Tuscany to rush towards the US liberators. Following instructions, those who stay behind seek shelter in the church and fall victim to a retaliatory strike by the Germans.
The refugees experience all stages of hope and despair en route in the Tuscan countryside and are confronted by Italian fascists in a sequence that has become legendary. La notte di San Lorenzo is in itself a historical film in the sense that it tells of a bygone era. Through the fairytale-like, mythical exaggerations and melodramatic escalations, the Tavianis allow the plot to rise above the merely historical and the film to achieve universal expressiveness through the wonderful figure of the girl. This is a peace film of elemental sensuality and power."
Walter Ruggle (https://trigon-film.org/de/filme/la-notte-di-san-lorenzo/)

ITA

Arrivati al loro nono film, i fratelli Taviani sentirono la necessità di rappresentare un episodio storico che segnò la loro vita, l’eccidio nel Duomo di San Miniato avvenuto il 22 luglio 1944 nella loro città, quando erano ragazzi. La notte di San Lorenzo mette in scena quell’evento trasfigurandolo come fiaba, mito, racconto epico. Premio speciale della giuria al 35° Festival di Cannes. (Scroll down for more)

Trailer:

 

Festivals & Auszeichnungen

Cannes Grand Prix du jury, Prix du jury oecumenique
Donatello Awards: Best Camera, best film, best director, best editing
Boston Society of Film Critics Award
BSFC Award, won Best director category and Best film
French Syndicate of Cinema critics, Best foreign film
Italian Syndicate of Film journalists, silver ribbon best director, best screenplay

ITA

Estate 1944. Nel paese di San Martino in Toscana, il comando d’occupazione tedesco ordina a tutta la popolazione di radunarsi nel duomo. Un gruppo di uomini, donne e bambini, guidato dal fattore Galvano, temendo una possibile trappola, decide di fuggire e abbandona il paese col favore della notte, per andare incontro agli americani che arrivano da sud. Poco dopo nella chiesa ha effettivamente luogo la temuta strage. Mentre i fuggitivi si trovano in un campo a raccogliere il grano con un gruppo di contadini, vengono attaccati da un gruppo di fascisti che uccidono anche donne e anziani per poi a loro volta essere freddati. Gli scampati riparano in un cascinale dove trascorrono la notte e Galvano corona il suo sogno d’amore con la cugina Concetta. All’alba giunge la notizia dell’arrivo degli Alleati. È la Liberazione, i sopravvissuti fanno insieme ritorno a San Martino, tranne Galvano che resta a riflettere sotto la pioggia nell’aia del cascinale. [sinossi]

Il 22 luglio 1944 avviene l’eccidio nel Duomo di San Miniato che costa la vita di cinquantacinque persone radunate nella chiesa per ordine del comando tedesco. L’evento è stato oggetto di controverse storiografiche, di inchieste di vari tribunali e solo nel 2004 è stato attribuito a una granata dell’esercito americano che ha colpito il duomo per errore. Fino ad allora era prevalsa la tesi della responsabilità tedesca, anche perché la ricostruzione aveva tutte le caratteristiche della rappresaglia, avvenuta dopo l’uccisione di soldati tedeschi, come quelle spesso perpetrate dai nazisti, vedi le Fosse Ardeatine. E certamente un eccidio non compiuto da loro non alleggerisce le loro pesanti responsabilità storiche né fa cambiare prospettiva alla Resistenza né sminuisce l’importanza della lotta partigiana, in quello come in altri luoghi d’Italia.

L’episodio segnò profondamente Paolo e Vittorio Taviani, di San Miniato, che all’epoca avevano 13 e 15 anni rispettivamente. Il loro padre, l’avvocato Ermanno Taviani, volle fortemente la commissione d’inchiesta, istituita già nel 1944, di cui fece parte ma da cui rassegnò presto le dimissioni, dissociandosi dalla piega che aveva preso. E quando i fratelli registi esordiscono al cinema, sotto l’egida di Cesare Zavattini, lo fanno proprio con un documentario su quella strage, San Miniato, luglio ’44 (1954). La notte di San Lorenzo si apre e si chiude con un’ambientazione contemporanea, in un appartamento moderno, una camera con vista su Firenze di sera, che iscrive la storia in un flashback. A raccontare è una donna che ha assistito ai fatti da bambina, era la piccola Cecilia: il tutto in forma di ninna nanna per il suo bimbo a letto. La narrazione come flashback serve ai Taviani per porsi già a distanza rispetto a fatti di quarant’anni prima, per poterli rileggere con il necessario distacco, e trasfigurarli in chiave fiabesca, epica, di mito con la Liberazione come lieto fine.

https://quinlan.it/2020/04/25/la-notte-di-san-lorenzo/

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