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"They named a brandy after Napoleon, they made a herring out of Bismarck,and Hitler is going to end up as a piece of cheese."

 

 

CinemAperitivo: Favolacce [Bad Tales, Es war einmal ein Traum] [OmU] DEUTSCHE UNTERTITELN!!!

IT, CH, 2020, R: Fratelli D'Innocenzo mit Elio Germano, Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, 98 Min, Im Anschluss Aperitivo und Gespräch

Winner of the Silver Ribbon/Nastro d'Argento for:

Best Film, Best Screenplay to Fabio D'Innocenzo, Best Cinematography to Paolo Carnera, Best Costumes to Massimo Cantini Parrini, Best Production to Agostino Saccà

The sweltering summer heat beats down on a sterile residential estate in the suburbs of Rome.

Many a family lives here that no longer belongs anywhere. There is a mysterious sense of unease that can explode at any moment. Parents are constantly frustrated because they are not from a better suburb, and the kind of middle-class life they had hoped for is beyond their reach. But their children are the real protagonists of the shock wave that propels the entire estate towards collapse.

An almost atavistic rage glimmers in the relationships and events portrayed in the directors' rigorous mise-en-scène. An unreliable narrator guides us, sweetly and sarcastically, through this dark fairy tale. A story about women and men who see their hopes and dreams falling by the wayside all too soon.

ITA

«Quanto segue è ispirato ad una storia vera. La storia vera è ispirata ad una storia falsa. La storia falsa non è molto ispirata». Inizia con un avvertimento della voce narrante (quella gentile di Max Tortora), il secondo film dei fratelli D’Innocenzo. Il loro “Favolacce” è una favola nera avvolta da una abissale negatività in una comunità di famiglie trainata dalla disperazione che non lascia spazio ad un finale da “vissero felici e contenti”.

Con la loro seconda opera, Damiano e Fabio straconvincono la critica ed entrano nella mente del pubblico. La sceneggiatura, premiata a Berlino con l’Orso d’argento, porta la loro firma e segna un nuovo inizio per il cinema nostrano. La loro scrittura spontanea vede ancora una volta l’Italia infantile trionfare (l’anno scorso a vincere era stata la sceneggiatura del film “La paranza dei bambini”). E ancora una volta sono dei bambini arrabbiati e poco sorridenti. Armati di coraggio (al contrario del genitore Bruno, vigliacco fino all’ultima tragica scena) e consapevolezza di non voler più crescere nel malessere che li circonda. (metropolitanmagazine.it)

Trailer: